mercoledì 6 maggio 2015

Ogni giorno è il Primo Maggio

Chicago, 4 maggio 1886. Una bomba esplode e uccide un poliziotto durante una manifestazione a denuncia della violenza della polizia verso gli operai che da giorni scioperano per chiedere migliori condizioni lavorative.

Nella confusione, la polizia apre il fuoco, uccidendo e ferendo molti manifestanti e alcuni agenti. Per i disordini, vengono arrestate e successivamente condannate a morte 8 persone, che si rivelarono poi innocenti. I condannati sono operai immigrati, anarchici e sindacalisti impegnati nelle lotte sociali – incarnano tutto ciò che i gruppi dominanti percepiscono come potenzialmente destabilizzante rispetto a un sistema politico, sociale ed economico basato sulla negazione dei diritti e sullo sfruttamento di una fascia vastissima della popolazione.

I fatti di Haymarket, determinanti nel far cadere la Festa dei Lavoratori nella data del 1° maggio, raccontano qualcosa che va ben oltre le lotte e le conquiste del movimento operaio.

Raccontano di conflitti mai risolti, questioni ancora attualissime con le quali ci scontriamo ogni giorno – a partire dalla malagiustizia e dalla “giustizia di classe”, passando per l'immigrazione e la criminalizzazione dello “straniero”; la repressione del dissenso e la violenza di Stato; fino ad arrivare alla corruzione delle istituzioni, che forniscono ai gruppi dominanti gli strumenti “legali” per sfruttare i più deboli.

Solo per citare qualche caso, negli USA, Paese che rivendica il ruolo di guida del mondo occidentale, nelle ultime settimane si sono verificati una serie di episodi emblematici che hanno visto come protagonisti cittadini afroamericani: Ricky Jackson, condannato a morte in Ohio e riconosciuto innocente dopo 39 anni passati nel braccio della morte; Freddie Gray, 25 anni, morto a Baltimora dopo una settimana dal fermo, senza scordare Michael Brown a Ferguson ed Eric Garner a New York, uccisi dalla polizia negli ultimi mesi. Anche per il nostro Paese gli esempi non mancano: l'irragionevole durata dei processi, le condizioni inumane e degradanti delle carceri; il taglio ai fondi per le operazioni di salvataggio dei migranti in mare, la gestione criminale dei centri di accoglienza, lo sfruttamento della manodopera dei tanto odiati “clandestini”; i fatti di Genova, i tristemente noti casi Bianzino-Cucchi-Uva-Aldrovandi, il sistematico attacco ai diritti dei lavoratori.

Gli esempi, in ogni angolo del pianeta, sono purtroppo infiniti. Proprio per questo, infinite dovrebbero essere le occasioni di lotta per l'emancipazione di tutti quei soggetti “marginali”, cittadine e cittadini di serie B, ai quali vengono sottratti gli strumenti per rivendicare i propri dirittiIl primo maggio, in onore dei martiri di Chicago, dovrebbe essere una di queste.

«The time will come when our silence will be more powerful than the voices you strangle today!» - August Spies

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