venerdì 15 maggio 2015

Caso Provolo. La Regione Veneto istituisca la “Giornata della Memoria delle Vittime dei reati di pedofilia commessi da religiosi”


Da anni seguo la vicenda degli ex alunni dell'Istituto Provolo di Verona, una ferita aperta che a distanza di decenni dalle molestie subite, di 8 anni dal tentativo di dialogo con la curia e di 6 anni dalle pubbliche denunce dei fatti ancora non trova risposte.

Ho sempre partecipato alle manifestazioni organizzate dall'Associazione Sordi “Antonio Provolo” e ascoltato con rispetto le testimonianze degli ex allievi dell'Istituto, vittime degli abusi, che – con tenacia e determinazione, sfidando la diffidenza se non l'ostilità della gente – chiedono semplicemente che la loro storia non venga dimenticata, che la Chiesa si metta a disposizione delle autorità, faccia chiarezza e non protegga mai più i preti violentatori. Tutte richieste di buon senso che purtroppo continuano a non trovare ascolto.

Lo stretto legame tra la Chiesa Cattolica e il nostro Paese è sicuramente uno dei motivi dell'impunità dei religiosi che hanno commesso crimini così odiosi. Se dalla Chiesa continuano ad arrivare risposte insufficienti, un forte segnale deve arrivare dalle istituzioni, che non possono più rendersi complici di chi protegge i responsabili di abusi sessuali. Non deve essere riservato nessun trattamento di favore a chiunque si macchi di tali reati.

La verità deve essere conosciuta da tutti e le vittime che per troppo tempo non sono state ascoltate e credute, devono finalmente avere il sostegno delle istituzioni, la vicinanza della cittadinanza e la speranza che la presa di coscienza collettiva di quanto avvenuto, sia utile a non far più accadere nulla di simile in futuro.

Per questo ritengo doveroso e intendo impegnarmi affinché la Regione Veneto istituisca la “Giornata della Memoria delle Vittime dei reati di pedofilia commessi da religiosi”.

Nessun commento:

Posta un commento