La legge elettorale veneta è un vero e
proprio capolavoro partitocratico, architettato ad arte per impedire
alle voci fuori dal coro di farsi sentire.
L'obbligo di raccogliere le firme vale solo per chi non è rappresentato in consiglio regionale (non a caso i gruppi in consiglio si sono moltiplicati nelle ultime settimane) e a poterle autenticare sono – escludendo i notai, che si mettono a disposizione dietro alto compenso e i funzionai pubblici, che spesso non amano esporsi troppo – i sindaci e i consiglieri comunali, che quasi sempre fanno riferimento ai partiti che le firme non le devono raccogliere.
L'obbligo di raccogliere le firme vale solo per chi non è rappresentato in consiglio regionale (non a caso i gruppi in consiglio si sono moltiplicati nelle ultime settimane) e a poterle autenticare sono – escludendo i notai, che si mettono a disposizione dietro alto compenso e i funzionai pubblici, che spesso non amano esporsi troppo – i sindaci e i consiglieri comunali, che quasi sempre fanno riferimento ai partiti che le firme non le devono raccogliere.
A completare il quadro, si aggiungono i
media, che danno grandissima visibilità ai candidati dei partiti
maggiori e lasciano le briciole a tutte le altre formazioni, negando
alla cittadinanza il diritto di conoscere non solo tutte le proposte
politiche in campo, ma anche “le regole del gioco”, visto che che
di “firme” i big non si occupano. Il risultato è che molti
cittadini non sono nemmeno a conoscenza del fatto che alcune liste
debbano raccogliere le firme per potersi presentare alle elezioni.
Se il processo elettorale è così
palesemente e pesantemente viziato già dal principio, non è
esagerato dire che è la democrazia stessa ad essere in pericolo.
Partecipazione e informazione sono tra i più importanti pilastri
della democrazia, per questo chiedo ai sindaci e ai consiglieri dei
579 comuni veneti di mettersi a disposizione di chiunque voglia
partecipare alle elezioni, perché è vero che nessuno è costretto
ad autenticare le firme, ma per chi fa politica con spirito di
servizio dovrebbe essere un piacere mettersi a disposizione di chi
chiede semplicemente di poter esercitare il proprio diritto a
partecipare attivamente alla vita politica del Paese. Chiedo poi ai
media di non disattendere quella che è la loro più importante
funzione – ovvero quella di consentire alle persone di “conoscere
per deliberare” –, di smetterla di essere asserviti alla
partitocrazia, consentendo alla cittadinanza di conoscere le proposte
di tutte le forze in campo.
Vista la gravità della situazione e la
scarsa considerazione che i protagonisti della “commedia
elettorale” – da Zaia a Moretti, passando per Tosi e Berti –
hanno del problema, inizierò lunedì uno sciopero della fame, al
fine di richiamare l'attenzione su una questione che non deve e non
può essere trascurata da chiunque si candidi alla guida della
Regione.
Cari consiglieri, la legge vi “mette
in mano” il timbro per autenticare le firme e consentire, a chi lo
desideri, di presentarsi alle elezioni; io “in mano” non ho
nulla, la legge non mi conferisce nessun potere, ma amando la
democrazia e a libertà metto in gioco i miei 48 kg di peso per 1.80
di altezza, con la speranza di risvegliare in voi l'amore per la
Politica con la “P” maiuscola che troppo spesso sembrate aver
perso.
1) Già fatto pervenire la mia disponibilità ad autenticare le firme più di una settimana fa.
RispondiElimina2) Non basta il timbro ma serve il riconoscimento.
3) Per questo mi sto coordinando con chi ha i moduli per la raccolta.
…Con i miei migliori auguri democratici per l'iniziativa.
1) Già fatto pervenire la mia disponibilità ad autenticare le firme più di una settimana fa.
RispondiElimina2) Non basta il timbro ma serve il riconoscimento.
3) Per questo mi sto coordinando con chi ha i moduli per la raccolta.
…Con i miei migliori auguri democratici per l'iniziativa.